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La violazione dei diritti di proprietà intellettuale da pubblicità online offerta da siti Internet e applicazioni

Il fenomeno connesso alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale (IPRs) da pubblicità online offerta da siti Internet e applicazioni mobili è stato oggetto di studio, nell’anno 2021, da parte dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO).

Secondo quanto emerso dai dati raccolti, i siti web e le applicazioni mobili che forniscono accesso a contenuti, prodotti o servizi che violano i diritti di proprietà intellettuale ricorrono alla vendita di spazi pubblicitari generando notevoli profitti. In particolare, le entrate complessive generate a livello mondiale dai siti web monitorati sono state stimate a 912,7 milioni di Euro, mentre quelle generate, sempre a livello mondiale, dalle applicazioni monitorate sono pari a 57,1 milioni di Euro.

Inoltre, il danno determinato da tale attività non si sostanzia unicamente nell’incasso di profitti di natura illecita da parte dei trasgressori. Si configurerebbe, infatti, anche un rischio di confusione per i consumatori, in virtù della presenza di pubblicità di marchi legittimi su siti web e applicazioni mobili, che, invece, violano i diritti di proprietà intellettuale. Tale circostanza può indurre gli utenti a credere che il sito e/o l'applicazione a cui stanno accedendo fornisca, lecitamente, accesso a contenuti, beni o servizi, oltre ad accrescere il rischio di essere aggirati con tentativi di phishing e diffusione di malware.

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