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Tra geopolitica e diritto: le conseguenze delle sanzioni economiche sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale sul territorio russo
La decisione pubblicata lo scorso 3 marzo 2022 dal Tribunale Arbitrale della Regione di Kirov potrebbe introdurre, se confermata dalle Corti superiori, un pericoloso precedente per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale in Russia.
Nello specifico, la vicenda in questione ha origine nel gennaio 2021: la società UK Entertainment One UK Ltd (eOne) controllata dalla multinazionale canadese Entertainment One e nota, dal 1970, per la produzione e distribuzione di film, musica e serie televisive aveva promosso un ricorso avanti al Tribunale Arbitrale della Regione di Kirov, in Russia, nell’ambito del quale lamentava la violazione, da parte dell’imprenditore russo Ivan Vladimirovich Kozhevnikov, dei propri diritti di marchio e di copyright.
La ricorrente britannica risulta, infatti, titolare delle registrazioni di marchio internazionale – che designano, tra gli altri paesi, anche la Russia – n. 1212958 per il segno esclusivamente figurativo di cui all’immagine
e n. 1224441 per il segno denominativo “PEPPA PIG”. In aggiunta a ciò, la medesima ricorrente rileva di essere titolare dei diritti d’autore non solo su “Peppa Pig”, ma – altresì – sugli ulteriori personaggi del celebre cartone animato.
Nel caso di specie, a detta della eOne, la parte convenuta in giudizio avrebbe utilizzato, senza consenso e in assenza di corresponsione di alcun corrispettivo, i suddetti marchi per creare una propria versione originale dei personaggi di “Peppa Pig” e “Papà Pig”.
Allo scopo, quindi, di ottenere un equo compenso a seguito della violazione dei propri diritti di proprietà intellettuale, la società britannica aveva richiesto, al Collegio, un risarcimento di circa 40.000,00 rubli, suddivisi equamente fra violazione dei diritti di marchio e violazione dei copyrights.
Tuttavia, i giudici, con decisione n. А28-11930/2021, hanno respinto l’azione proposta dalla Entertainment One UK Ltd. Tra le motivazioni alla base del rigetto figura il riferimento all’attuale situazione di tensione che sussiste tra la Russia e diversi paesi del mondo, quali il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Unione Europea, in seguito all’invasione militare dell’Ucraina. In particolare, “tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2022, i paesi occidentali, tra cui il Regno Unito, hanno adottato misure restrittive (politiche ed economiche) contro la Federazione Russa, le persone giuridiche e gli individui, nonché gli alti funzionari della Federazione Russa. Queste circostanze sono di dominio pubblico e, in virtù dell'articolo 69 (1) del RF APC, hanno un significato pregiudizievole per la presente controversia”, sostiene il giudice Andrei Pavlovich Slavinsky. Pertanto, “in considerazione delle misure restrittive imposte alla Federazione Russa e dello status dell'attore (l'attore si trova nel Regno Unito), il tribunale considera le azioni dell'attore come un abuso di diritto, che è un motivo indipendente per respingere la domanda. La corte, dunque, non trova motivi per soddisfare la presente richiesta”.
Quindi, alla luce delle sanzioni economiche inflitte alla Russia da parte degli Stati schieratisi a sostegno dell’Ucraina, i titolari dei diritti di proprietà intellettuale appartenenti a paesi ostili alla Federazione Russa non potranno, presumibilmente, avere alcuna tutela con riferimento ai propri diritti di proprietà intellettuale, sebbene regolarmente registrati sul territorio russo.
Nonostante la Entertainment One UK Ltd possa appellare il provvedimento in questione avanti alla Corte d’Appello Arbitrale della Regione di Kirov nel termine di un mese dalla notifica della sentenza di primo grado, appare inverosimile -- quantomeno allo stato attuale -- che i giudici di secondo grado accolgano l’appello e, dunque, ribaltino la decisone precedentemente emessa.
In aggiunta a quanto sopra, si rileva che – tre giorni dopo la pubblicazione della suddetta sentenza - il Primo Ministro russo Mikhail Mishustin ha approvato il decreto n. 299/2022, con il quale viene conferito al Governo russo il potere di emettere licenze obbligatorie al libero sfruttamento dei diritti di brevetto, design e modelli di utilità senza consenso e in assenza della corresponsione di un equo indennizzo ai titolari di diritti di proprietà intellettuale appartenenti ai sopracitati paesi ostili. Ad oggi, occorre sottolineare che non è stato ancora chiarito, da parte dell’Esecutivo, se le disposizioni del suddetto decreto si estendano anche ai diritti di marchio e software.
Tuttavia, la decisione n. А28-11930/2021 ha già, di fatto, comportato, per i titolari di diritti di marchio, il venir meno delle garanzie minime di tutela riconosciute dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO - World Trade Organization) come base, e condizione fondamentale, per un corretto ed equilibrato commercio a livello internazionale